giovedì 18 novembre 2010

GENITORI A SCUOLA n. 7

Orientamento in terza media
Tema del settimo incontro: l'istruzione passa da verticale a orizzontale

Nella vecchia scuola l'istruzione liceale prevaleva su quella prefessionale e tecnica. I licei preparavano la futura classe dirigente e i professionisti, gli istituti tecnici e professionali consentivano invece l'accesso immediato al mondo del lavoro. Il liceo era una tappa obbligata per coloro che volevano frequentare l'università.
Ora le cose non stanno proprio così perché tutti i rami dell'istruzione secondaria di secondo grado hanno la stessa importanza. Frequentare un istituto tecnico o professionale dovrebbe consentire di conseguire una preparazione adeguata, non inferiore per qualità a quella offerta dal liceo.
A questi tre rami se ne potrebbe aggiungere un quarto: l'istruzione creativa o istruzione ai new media. Il mondo viaggia sempre più verso l'immagine, verso lo spettacolo, verso i social network. Ci sono scuole che preparano davvero a questa nuova visione o ci dobbiamo accontentare di scuole già esistenti che si adeguano al cambiamento?
(il centrocampista e l'attaccante)

5 commenti:

  1. Bellissimo e stimolante post!
    Il fatto che il mondo viaggi sempre più verso l’immagine, lo spettacolo e i social network è innegabile; possiamo affrontare davvero questa sfida del cambiamento rincorrendolo con un ramo dell’Istruzione che potremmo chiamare “creativa”?
    La proposta è interessante ed è indice di una intelligente analisi nonché di un’esigenza e di una richiesta che non può, se vogliamo interagire correttamente con la realtà giovanile, rimanere inascoltata.
    Io partirei da alcuni punti: (sono riflessioni personali aperte al confronto):
    a) quali abilità e qualità si debbono acquisire per essere sempre in grado di rinnovarsi continuamente ed interpretare il presente?
    b) il mondo dei media è in continua evoluzione e si interseca continuamente con il mondo della quotidianità reale: come si pongono i giovani di fronte a questo intreccio? Sono interessati a vederci chiaro oppure preferiscono entrarci dentro senza farsi troppi problemi?
    c) La scuola è in grado di insegnare a pensare?

    Non vi stupisca il terzo punto che forse avrebbe dovuto essere il primo.
    Ma per spiegarmi propongo un apologo paradossale: Tutti conoscono la storia di Robinson Crusoe che provenendo dalla “civiltà” naufraga fortunosamente su un’isola deserta e primitiva; qui deve costruire la sua sopravvivenza e fronteggiare la natura, superare le difficoltà ed imparare a vivere in una realtà e in una dimensione per lui sconosciuta ed ostile.
    Quale scuola avrà preparato Robinson a trovare gli strumenti per vivere da protagonista sulla sua isola e quindi da uomo costruttore e non da facile vittima di madre natura e dei cannibali banchettanti sull’isola?

    Vabbè… ho allungato troppo; passo e chiudo.

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  3. @mariaserena
    Secondo noi l’unica abilità che serve è la FORZA DI VOLONTA’ che ci fornisce la giusta carica per essere in grado di aggiornarci ed interpretare il presente per proiettarci nel futuro.
    Il mondo dei media, che è sempre in continua evoluzione, è una cosa che affascina soprattutto noi ragazzi nativi digitali …
    “come si pongono i giovani di fronte a questo intreccio?” . I giovani dovrebbero essere in grado di valutare il rapporto rischio/beneficio nell’uso dei new media. La scuola potrà educare a questo solo se riconoscerà l’importanza dei nuovi mezzi di comunicazione e li inserirà efficaciamente nei programmi scolastici.
    Ci sono scuole in cui il mondo dei media è preso seriamente in considerazione? Siamo in attesa di scoprirlo.
    (il centrocampista e l’attaccante)

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  4. Noi non ci accontentiamo di scuole già esistenti, vorremmo invece frequentare scuole che ci preparano al mondo dello spettacolo, ritenuto "una cosa a parte" rispetto al mondo delle professioni classiche .
    Secondo noi la scuola non dovrebbe accogliere e preparare solo persone interessate alle solite attività ma dovrebbe promuovere anche la formazione di quei ragazzi che non vanno tanto d'accordo con la scuola e che sono proiettati verso il nuovo .
    Forse gli studenti sono meno preparati perchè non frequentano volentieri le "vecchie scuole" ? Non è forse vero che l'interesse aumenta la motivazione ?
    Secondo noi le scuole che preparano al mondo dello spettacolo potrebbero formare studenti migliori perchè più interessati.
    (Napoli , dj metal , shido )

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  5. Indubbiamente se i giovani percepiscono la necessità di altre scuole significa che ce n'è bisogno. E' giusto queste esigenze trovino voce.

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