mercoledì 1 dicembre 2010

LE CARTE LE LEGGIAMO ANCHE NOI

L'articolo 1 della Costituzione italiana afferma che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Se questo è vero, e tutti sappiamo che è vero, perché vediamo in giro tante manifestazioni in cui giovani e meno giovani protestano per la mancanza di lavoro?
L'articolo 4 della Costituzione italiana riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro. E allora, se il lavoro è un diritto per tutti, perché ci sono tanti disoccupati?
A questa osservazione se ne può aggiungere un'altra.
L 'articolo 2 della Ratifica ed esecuzione del trattato che istituisce la Comunità europea (14 ottobre 1957) e l'articolo 3 della Costituzione europea (29 ottobre 2004) dicono chiaramente che la Comunità ha il compito di promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche e un'economia di mercato fortemente competitiva che miri ad una piena occupazione e al progresso sociale. Ma se anche questo è vero, e tutti sappiamo che è vero, perché il lavoro è sempre più precario e molti giovani sono costretti ad andare all'estero per trovare sbocchi occupazionali?
Abbiamo cercato le risposte e abbiamo capito che il processo di globalizzazione ha causato grossi squilibri e che la delocalizzazione ha contribuito ad aggravare il problema.
Inoltre, dalle testimonianze ricevute dai nostri genitori durante gli incontri sul lavoro, pare proprio che non sempre lo sviluppo delle attività economiche è stato armonioso, equilibrato e sostenibile, e che la piena occupazione e il progresso sociale sono obiettivi ancora da conseguire. E la crisi economica certo non aiuta.

In qualità di alunni possiamo solo dire che anche noi abbiamo dei diritti e dei doveri.
Quando “andiamo fuori dal seminato”, quando non sappiamo cioè amministrare bene noi stessi causando problemi agli altri, veniamo subito individuati e sanzionati (vedi il Regolamento d'istituto presente in ogni scuola). Ci assumiamo le nostre responsabilità perché, ci dicono, assumersi le proprie responsabilità fa parte della civile convivenza e aiuta a diventare buoni cittadini. E noi alunni, per amore o per forza, ci responsabilizziamo... per diventare migliori.
Ma fra gli adulti come funziona il Regolamento d'Istituto?
(Clarissa Frey e il difensore)

3 commenti:

  1. Il ragionamento non fa una piega, parte da dati evidenti e che non richiedono dimostrazioni: i dati che voi portate sono nientemeno che gli articoli della Costituzione e la presenza del Regolamento di Istituto nelle scuole. Da lì svolgetele vostre pacate ma animate e legittime deduzioni.
    A questo punto potremmo chiederci perché i padri fondatori della Repubblica hanno scritto la Costituzione, e la risposta è nella nostra Storia nazionale e non solo nazionale.
    La Costituzione (lo dice la parola) costituisce, garantisce perché (e basta consultare anche solo wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_italiana)
    perché, sottolineiamo, essa è la legge fondativa del nostro Stato.
    Ossia la nostra Repubblica nasce insieme alla Costituzione e da essa prende i suoi ordinamenti.
    In passato, con la monarchia erano i Re che concedevano o dettavano uno statuto al popolo, con la Repubblica sono i cittadini che stabiliscono insieme un patto sociale.
    Amo questo pensiero perché chi, come me, è nato quando la Repubblica era giovanissima è rimasto legato a un periodo di fervore, di sviluppo e di responsabilità in cui anche se mancava ancora l'acquisizione di molti diritti, si guardava tuttavia l'orizzonte per veder nascere il sole e non il bollettino meteo per sapere se domani piove...
    Voi chiedete: fra gli adulti come funziona?
    Ogni adulto può dare la sua risposta, questo è un argomento molto complesso.
    Per quanto mi riguarda penso che siamo in un periodo difficile (per i motivi che anche voi avete detto) ma che sia molto importante che le vostre teste pensati elaborino, come state facendo, una riflessione autonoma che rispecchia proprio la prospettiva, le idee e le aspettative della nuova generazione che i ragazzi giovani rappresentano.
    Imparare a pensare è un bene che non si perde.
    La Repubblica è nata dai cittadini, ed ha ancora bisogno di tutti noi. Non scoraggiamoci.
    :-)

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  2. Noi riconosciamo il valore della Costituzione e pensiamo che sia fondamentale il rispetto di questa legge dello Stato.
    Abbiamo riflettuto molto sul sistema dei diritti e dei doveri e ci siamo resi conto che qualche volta risulta difficile soddisfare i diritti. Questo certo non vuol dire mettere in discussione la Costituzione ma vuol dire conoscere bene il problema per poterlo superare.
    Da grandi forse riusciremo a dare un contributo alla piena realizzazione dei diritti.Ci prepareremo a fare anche questo.
    Bree Tanner, Clarissa Frey e Tenera.

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  3. Infatti, la scrittura del post e il suo messaggio sono chiari e limpidi come il vostro pensiero. Sui diritti c'è lavoro per tutti, io penso. Oggi come nel prossimo avvenire!

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