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Scuola e Famiglia si parlano. Bella novità, lo hanno sempre fatto!
Ma consideriamo per un attimo i luoghi e i tempi di questa dialettica. Un calendario prestabilito scandisce le date degli incontri mattutini e pomeridiani tra Scuola e Famiglia. Due treni che corrono, l’uno verso l’altro, su binari paralleli, due treni che ogni tanto si incrociano nella stessa stazione, due treni che ospitano sempre lo stesso soggetto, l’alunno, che, impossibilitato a dividersi, scende e sale in continuazione per andare e tornare.
Allora perché non pensare ad un unico treno composto da carrozze miste?
Il documento che segue è un viaggio felice in un treno composto da carrozze miste in cui Scuola e Famiglia hanno iniziato un comune percorso di riflessione.
Grazie agli autori del post, padre e figlia, che hanno saputo parlare con estrema sensibilità dell’essere uguali e dell’essere diversi.
PERCHE’ TANTE VOLTE LE DIVERSITA’ CI DEVONO ATTRARRE
Le differenze tra i popoli, sono segnate da origini, storia, usi e abitudini, credenze e costumi ma se noi ci chiudiamo nel nostro piccolo cortile, nel nostro cieco provincialismo perché pensiamo di essere i migliori, non solo non cresciamo perché il confronto è crescita, ma ergiamo un muro invalicabile tra la nostra pochezza e l’intelligenza che è nelle cose che ci circondano e che noi non riusciamo a percepire.
In realtà ciò che è diverso da noi, dal colore della nostra pelle da come ci vestiamo o parliamo, ci deve attrarre perché la diversità deve farci avvicinare per conoscere e per farci capire che non siamo perfetti e non esistiamo solo noi al centro del mondo.
Noi quando diciamo “io sono uguale a te, oppure guarda siamo uguali, andiamo a scuola insieme o in palestra o mangiamo le stesse cose o facciamo il tifo per la stessa squadra” crediamo che la somiglianza nell’aspetto estetico o nel modo di comportarci ci unisce e ci identifica, ma sbagliamo perché quello che alla fine ci contraddistingue veramente è il modo che ognuno di noi ha di pensare o di emozionarsi o di ridere o piangere per le piccole cose.
Essere uguali quindi per noi non significa molto, viceversa è molto importante essere unici, pensare con la propria testa ed essere attratti dalle diversità degli altri attorno a noi per confrontarci continuamente e per poterci migliorare imparando da loro.Scrittura a quattro mani di Eli the Best 99 –figlia e Mega Toni - padre
Un post a quattro mani significa tanto; ad esempio significa dialogo. L'argomento è anch'esso dialogo poiché svolge un'argomentazione riflessiva sul rapporto tra culture e diversità. Questo significa costruire e la costruzione è, mi permetto di proporlo dal mio punto di vista, ciò che ci salverà.
RispondiEliminaLa costruzione dell'oggi è essenziale per fondare ed innalzare le campate del ponte che conduce, passo passo, verso il domani che noi adulti continueremo a vivere nei nostri figli. Questa concretezza si nutre di domande e risposte. Tutte uniche e nessuna uguale.
Se perdessimo l'unicità... no, non voglio nemmeno pensarci. Uno scenario inutilmente agghiacciante: l'orribile estremo protocollo.
Un saluto grato a Eli the Best 99 e a Mega Toni.
Mariaserena