domenica 11 dicembre 2011

COME L'EQUILIBRISTA SUL FILO


Adolescenza e rapporto con i genitori. Il discorso si sposta sul rendimento scolastico e sui voti.
Seduta in mezzo ai miei ragazzi, appunto i loro interventi.
- Io non direi mai quando ho una nota o vado male a un compito.
- La cosa che temo di più di dire a casa per non deludere i miei genitori è quella che ho preso un brutto voto.
- A volte prendo un brutto voto perché magari in una certa materia non sono capace di dare il massimo. Se vado male non ho il coraggio di esprimermi con i miei genitori.
- Quando accade una cosa spiacevole, io la dico sempre ai miei genitori, ma mi arrabbio e mi innervosisco quando loro vogliono conoscere il fatto nei minimi dettagli.
- Un’ora di scuola alla settimana va più che bene.
- A volte mi innervosisco perché i miei genitori si aspettano troppo da me.
- Sto diventando adolescente e ho bisogno di più controllo. Voglio essere aiutato non solo nello studio ma anche nella vita, altrimenti odio tutto e non mi piace più niente. Gli adulti non devono soltanto leggere e correggere i miei compiti, voglio che mi aiutino anche nelle decisioni.
- Ogni volta che prendo un brutto voto ho paura. Perché? Perché ogni volta che lo dico ai miei, mi fanno una ramanzina. Ed è quello che odio.


Dei ragazzi devi conoscere i sogni, le paure, i desideri.
E capisci anche che la cosa è piuttosto complicata. Devi fare un passo alla volta, come l’equilibrista sul filo.

13 commenti:

  1. concordo anche io con loro sono tutti giusti infatti mentre leggo rido perchè mi consola sapere che non sono l'unica,io vorrei dire anche quindi che i genitori devono saper essere comprensivi (parlo in genere non solo dei miei) perchè ciascuno di noi dà il meglio...e si devono arrabbiare solo se noi non ci impegniamo per dispetto,ma credo che nessuno lo faccia..e noi andiamo a scuola per imparare...e supereremo anche le volte che prenderemo dei voti bassi C:

    RispondiElimina
  2. i genitori ogni volta che facciamo un compito pensano solo al voto e non al lavoro, che ci abbiamo impiegato. Bisogna essere comprensivi con i propri figli e non lo dico solo perchè sono io una figlia ma, se c'è più comprensione forse noi avremmo meno paura di esprimerci. I voti sono importanti ma se gli abbiamo soltanto per far contenti i nostri genitori e meglio non averli.

    RispondiElimina
  3. @vìrgi_18
    L'imprevisto di un brutto voto è una cosa che può capitare. Il voto "fotografa" solo un momento del tuo processo di apprendimento, non te come persona. E' importante, come tu dici, affrontare e superare l'imprevisto.
    Ciò che hai scritto mi ha fatto capire meglio chi sei... meglio di un voto.
    :-)))

    @ Marty
    Discorso davvero interessante... I voti sono importanti, tu dici. Mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista (e anche quello dei tuoi compagni) sul perché i voti sono importanti...
    :-)))

    RispondiElimina
  4. si infatti,anche a me piacerebbe ascoltare le opinioni di marty.. perchè molte volte i genitori pensano soltanto al voto; se andiamo male ci fanno la ramanzina ma oltre a quello dovrebbero pensare anche al lavoro che c'è dietro, perchè noi alunni non facciamo i compiti con la bacchetta magica ma studiando e sarebbe bello premiare anche questo. C:

    RispondiElimina
  5. Io penso che i brutti voti (a volte) siano ingiusti perchè chi studia e si impegna tanto (come me) durante la settimana.... non può essere giudicato (dai prof. e dai genitori) solo dai compiti in classe ma complessivamente dal lavoro svolto a casa e in classe durante il periodo scolastico.....
    Secondo me, inoltre, i prof. devono controllare sempre i compiti svolti a casa.
    Comunque anche io, come i miei compagni, temo di ricevere e riferire i brutti voti perchè so già che mi aspetta una bella ramanzina nonchè una punizione ...(es: niente calcetto o Play station...)
    Io cercherò sempre di impegnarmi per avere buoni voti... non solo per non sentire le ramanzine ma per sentirmi ricompensate di tutto il lavoro che svolgo....

    RispondiElimina
  6. Sono completamente d'accordo con Virgy_18. Anche per me i genitori non riescono a distinguere la mancanza di volontà dal massimo impegno che noi mettiamo nel fare i compiti (soprattutto quelli in classe!) Come ha detto Virgy_18, i genitori dovrebbero essere più comprensivi nei nostri confronti.
    COSTY

    RispondiElimina
  7. Leggendo i vari commenti dei ragazzi mi rendo conto che noi genitori, molto spesso non riusciamo ad andare oltre quello che può essere un "brutto voto". La prima reazione, istintiva, è il rimprovero o comunque l'ostilità (con conseguente senso di colpa).
    E' molto più semplice irritarsi che pazientare o capire quali sono le difficoltà e il perché di alcuni risultati.
    Molto spesso si fanno confronti con altri compagni e questo mortifica la loro intelligenza, che anziché valorizzata al meglio (con l'incoraggiamento) viene repressa. Dobbiamo imparare a seguirli, rispettando i loro tempi e modi di apprendimento. Aiutarli con amore, attenuando le nostre ansie e incoraggiandoli non fermandoci ai risultati immediati, ma cercando di "vedere oltre"
    UNA MAMMA

    RispondiElimina
  8. @ COMAR
    Il tuo punto di vista pone una questione molto importante: il rapporto tra impegno in classe e a casa e i risultati ottenuti a scuola. Qualche volta accade che, pur avendo lavorato tantissimo, si prendono dei brutti voti o dei voti bassi. Bisogna capire perché accade questo. Qualche volta accade perché non si è adottato il giusto stile di apprendimento o perché magari c'era bisogno di più tempo per affrontare un compito. In classe parleremo di queste cose. Il blog serve a conoscerci meglio. Ora mi sono più chiare molte più cose di te! :-)))

    @ COSTY
    Benvenuta! Sì Costy, credo che la comprensione non debba mai mancare in nessun tipo di rapporto. I compiti in classe sono fonte di stress, me ne rendo conto perfettamente. La paura di non fare bene è sempre in agguato. Capitava anche a me quando andavo a scuola. In tutti i casi, credo che un compito e il relativo voto non siano mai un punto di arrivo ma un nuovo punto di partenza. :-)))Ciao!

    @ UNA MAMMA
    Gentile signora, la ringrazio per l'importantissimo contributo offerto. Da insegnante, faccio mio il suo pensiero. Anche io credo che sia fondamentale conoscere i tempi e gli stili di apprendimento dei ragazzi. E' fondamentale riuscire a confrontarsi con serenità. Lo stiamo facendo e ne sono davvero felice.
    A presto!

    RispondiElimina
  9. Lunedì, ho trascorso il pomeriggio facendo colloqui con i genitori.
    Al termine ero sconfortata. Nessun genitore mi ha chiesto "vere" notizie del figlio, se si trovasse bene in classe, quale fosse il suo rapporto con i compagni e con gli adulti... solo notizie inerenti i voti. Se tentavo un approccio diverso, la domanda più comune e frettolosa era :"sì ma a scuola come va, che voti ha preso in economia?".
    Cosa ne facciamo dei nostri figli? Cosa vogliamo da loro, che cosa ci interessa di loro?
    Queste sono le domande che mi facevo al termine del pomeriggio.

    RispondiElimina
  10. @Hanny
    Anche io mi sono posta e mi pongo le tue stesse domande...Ho cercato di fare ciò che potevo. Ho invitato i genitori non ad un colloquio scolastico ma ad un confronto sui bisogni dei ragazzi, dei genitori e dei docenti. Ci riuniamo una volta al mese e prendiamo in esame, ognuno dal proprio punto di vista, aspetti quali adattamento scolastico, emotività, identità corporea, adattamento sociale, relazioni familiari, adattamento scolastico, autostima, autoefficacia, stili di apprendimento, non tutto in una volta, ovviamente.
    E' un percorso faticoso per tutti. Per me che devo preparare materiale ed anche per i genitori che scoprono un "universo parallelo" completamente sconosciuto.
    Stasera, ad esempio, nel corso del secondo incontro "informale" di quest'anno scolastico, durante una simulazione di una "situazione conflittuale", un gioco di ruolo, è apparso chiaro che istituire relazioni efficaci nella scuola è alquanto complesso ma non impossibile. E' apparso evidente, inoltre, che un voto è il risultato di un'azione sinergica e che spesso l'aver studiato tanto non dà garanzie di buona riuscita perché spesso,lo studio domestico assistito punta alla quantità ma non alla qualità...e che spesso vi è la sovrapposizione dei metodi con il conseguente disorientamento dei ragazzi...
    Qualcuno "doveva aprire le porte", l'ho fatto. E' un rischio, me ne rendo conto, ma non si può andare avanti all'infinito a difendersi e ad attaccare. Preferisco il confronto che fa crescere allo scontro che uccide qualunque speranza di poter cambiare le cose.
    Nella scuola media è ancora possibile operare un cambiamento, sia pure piccolo, nelle mentalità. Dopo diventa tutto più difficile...

    RispondiElimina
  11. Concordo.
    Leggendo, ho scoperto che siamo in tanti ad avere paura dei brutti voti. Quando riceviamo un compito corretto dalla professoressa,noi, non pensiamo a vedere gli errori che abbiamo fatto ma direttamente il voto.
    Quando prendiamo un voto bello siamo felici e non vediamo l'ora di uscire e dire ai genitori il risultato, ma quando prendiamo un voto brutto speriamo che la campanella non suoni mai, così il voto rimane tra me e la professoressa.
    A casa nostra ,noi, la lezione (per prepararsi al compito) la ripetiamo tante volte ma, il giorno seguente ( il giorno del compito) ci facciamo prendere dal panico e il compito lo facciamo male. Questo vuol dire che noi comunque ci prepariamo per il compito e nessuno ma proprio nessuno vuole prendere un brutto voto.
    I miei genitori quando porto a casa un brutto voto non mi puniscono ma rimangono delusi ( perchè nessun genitore vuole che il suo/a figlio/a prenda brutti voti) e mi invitano a studiare di più. Infine dobbiamo farci questa domanda : " Quale valutazione voglio avere?". Una volta scelta impegnarsi per raggiungerla.

    RispondiElimina
  12. @ Anco
    E' vero, nessuno, ma proprio nessuno vuole prendere un brutto voto. Certo, impegnarsi è fondamentale, volere le cose è importantissimo, riconoscere il traguardo e raggiungerlo è assolutamente indispensabile. Anco, porsi delle mete, come stai facendo tu, è importante...Ti stai dando delle forti motivazioni che ti permetteranno di andare oltre...
    :-)))

    RispondiElimina