giovedì 9 giugno 2011

MISSION IMPOSSIBLE?


Cosa posso insegnare io agli adulti?
Squarci di libere riflessioni di ragazzi.

I RIFLESSIONE

Un giorno un bambino chiese alla mamma - Cos’è l’amore?.- E la mamma rispose - Resta bambino e lo saprai! - Poi il bambino continuò dicendo – E l’odio invece cos’è? - E la mamma rispose – Diventa grande e lo capirai!
Ecco, è proprio questo che io sarei in grado di insegnare ad un adulto. In genere i grandi non sono capaci di amare “senza peli sulla lingua”. Gli adulti perdono la spontaneità, mettono delle regole anche nell’amore, evitano di fare le cose così come le sentono davvero! Perdono la capacità di essere sinceri, vogliono solo parlare al momento giusto, vogliono parlare solo con i giusti “attrezzi” fatti di giri di parole…
Saprei insegnare a vedere le cose con semplicità, a dare senza pretendere di avere, a saper dire grazie, a saper chiedere scusa.


II RIFLESSIONE

Cari adulti,
mi sa che essere ragazzi significa essere adulti ed assumersi le proprie responsabilità.
Nelle storie che leggo ed ascolto, i ragazzi si comportano in modo infantile e gli adulti in modo maturo e responsabile. Niente è più lontano dalla verità!
Gli adulti non si comportano mai pensando davvero alle cose. Quando si trovano davanti ad una scelta, si comportano in modo irrazionale.
Voi vi preoccupate solo quando uno di noi torna a casa piangendo. Questo è sbagliato.
E se chiedete ad un ragazzo cosa è accaduto, nel momento in cui non ottenete risposta o non ottenete quella che desiderereste sentirvi dare, iniziate a fare i “capricci”.
Un’altra cosa che ho imparato osservandovi, a parte leggere le vostre “micro-espressioni facciali”, è che nulla è certo. Voi siete lunatici. Prima ci promettete che ti porterete da qualche parte e poi, magari dopo due secondi, vi rimangiate la promessa.
Come posso spiegare questo comportamento? La prima risposta che mi viene in mente è che ve la prendete con noi per non prendervela con voi stessi.

Io e Io

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