mercoledì 21 dicembre 2011

BUON NATALE a tutti noi!

Vorrei un Natale spericolato, tranquillamente spericolato.

Un Natale con i regali solo ai bambini con la sorpresa e non la lista come ai matrimoni.
Un Natale con il coraggio di cantare per strada.

Un Natale senza film-panettone sbandierato in tv anche dentro casa mia.
Un Natale-natale, stellato, bambino, innocente.

Un Natale  in cui non ci devono per forza ricordare che questa festa l’hanno inventata prima di Gesù perché non me ne importa.
Vorrei un Natale con il berretto di lana in testa e i calzettoni di lana.
Vorrei un Natale arcobaleno.
Un Natale profumato di ginepro.

BUON  NATALEEEE!

lunedì 19 dicembre 2011

Pinocchio impiccato perchè non sa "gestire" il denaro? - di Mariaserena

Potenza del denaro e dell'avidità
Gli "assassini" sanno attendere,
ma il povero Pinocchio
rischia di morire;
anche per ignoranza?

Dove eravamo rimasti?
Non è così importante. Pinocchio è uscito a puntate, fu scritto prima per acconsentire a una richiesta dell’editore, ma poi a furor di… ragazzi. Dunque non ha bisogno di esser letto tenendo conto di un inizio, uno sviluppo della trama e un finale di tradizione.
In compenso, però, è un libro per tutte le stagioni e bisogna leggerlo e rileggerlo..
Prendiamo, ad esempio, il capitolo quindicesimo che si apre, come tutti i capitoli, con una breve sintesi introduttiva:

Gli assassini inseguono Pinocchio; e dopo averlo raggiunto lo impiccano a un ramo della Quercia grande.
Più chiaro di così.
Gli assassini, che non sono altri che il Gatto e la Volpe mascherati in modo da non poter essere riconosciuti, sanno che Pinocchio ha con sé quattro zecchini d’oro e lo vogliono derubare.
Pinocchio li aveva però nascosti in bocca, come farglieli sputare?
Leggiamo:
… sentì afferrarsi per il collo, e le solite due vociacce che gli brontolarono minacciosamente:
— Ora non ci scappi più!-.
Il burattino, vedendosi balenare la morte dinanzi agli occhi, fu preso da un tremito così forte, che nel tremare, gli sonavano le giunture delle sue gambe di legno e i quattro zecchini che teneva nascosti sotto la lingua.
— Dunque? — gli domandarono gli assassini — vuoi aprirla la bocca, sì o no? Ah! non rispondi?… Lascia fare: che questa volta te la faremo aprir noi!… —
E cavati fuori due coltellacci lunghi lunghi e affilati come rasoi,zaff e zaff… gli affibbiarono due colpi nel mezzo alle reni.
Ma il burattino per sua fortuna era fatto d’un legno durissimo, motivo per cui le lame, spezzandosi, andarono in mille schegge e gli assassini rimasero col manico dei coltelli in mano, a guardarsi in faccia.
— Ho capito; — disse allora uno di loro — bisogna impiccarlo. Impicchiamolo!
— Impicchiamolo — ripetè l’altro.
Detto fatto gli legarono le mani dietro le spalle, e passatogli un nodo scorsoio intorno alla gola, lo attaccarono penzoloni al ramo di una grossa pianta detta la Quercia grande.  Poi si posero là, seduti sull’erba, aspettando che il burattino facesse l’ultimo sgambetto: ma il burattino, dopo tre ore, aveva sempre gli occhi aperti, la bocca chiusa e sgambettava più che mai.

Annoiati finalmente di aspettare, si voltarono a Pinocchio e gli dissero sghignazzando:
— Addio a domani. Quando domani torneremo qui, si spera che ci farai la garbatezza di farti trovare bell’e morto e con la bocca spalancata.―

L’attualità di questo libro è impressionante. Non sempre chi vuole ottenere denaro è disposto a guadagnarlo onestamente. A volte considera più semplice ottenerlo con la prepotenza, la violenza, il crimine. Questa è storia vecchia, ma  l’attualità di Pinocchio non sta in questo. La cosa interessante è un dettaglio non proprio trascurabile:  Pinocchio, in realtà, non sa come custodire il suo piccolo tesoretto e… se lo mette in bocca. Una scelta non particolarmente felice. Se lo inghiottisse lo perderebbe o peggio, se non lo inghiotte, invece potrebbe soffocare. Come mai è così goffo? Potremmo fare molte altre osservazioni in proposito, ma una, a me sembra, potrebbe essere conclusiva: Pinocchio non sa né custodire né usare bene il denaro. 


Sa quanto sia importante, sa che sia lui sia suo padre Geppetto sono poveri in canna, sa anche che quel denaro risarcirebbe Geppetto che ha venduto la giacca per comprargli il libro per la scuola; eppure non sa usarlo, si comporta da ingenuo e finisce nelle mani degli “assassini”.
Invece questi ultimi sanno bene cosa fare e, privi di scrupoli come sono, hanno trovato anche il modo di rubarglielo senza fatica.
Potremmo (per paradosso assurdo e tanto per alleggerire una situazione di per sé macabra) dire che i due assassini sono degli esperti profittatori che conoscono alcuni sistemi per arricchire, mentre Pinocchio è non solo un inesperto, un ingenuo e un facilone; ma non capisce nulla di economia.
Il denaro, che problema! Specialmente in tempo di crisi. Tornassi ragazzina mi proporrei di studiare economia e mercati; invece ho letto e riletto Pinocchio fin da piccola, e solo ora mi accorgo che Carlo Collodi me l’aveva suggerito per tempo.

Buon Natale, Teste_Pensanti!

domenica 18 dicembre 2011

CORREGGERE NON E' DIFFICILE

Prima media.
Ad un tratto ci siamo trovati davanti ad un dubbio grammaticale: ci impegniamo o ci impegnamo? Con o senza la i?
La risposta, per noi alunni, non era scontata. Alcuni affermavano che si scriveva con la i, altri dicevano il contrario. E ancora, disegnamo o disegniamo? La risposta non era semplice, eravamo molto confusi.  Problema aperto. Come fare a capire qual era la forma giusta?
Siamo andati a cercare le risposte.
Per prima cosa siamo andati sulla homepage di Google e sulla barra di ricerca abbiamo scritto coniugatore di verbi. Sono comparsi molti risultati. Abbiamo cliccato sul primo
 http://www.italian-verbs.com/verbi-italiani.htm:


Poi, seguendo le istruzioni, abbiamo inserito la forma verbale da coniugare, in questo caso impegnarsi senza la i. Abbiamo cliccato su coniuga 


ed è apparsa una pagina con il verbo coniugato in tutti i modi e tutti i tempi
Secondo questo coniugatore la forma corretta era noi ci impegniamo.
Non ci siamo fermati a questo risultato. Abbiamo cercato una conferma su un altro coniugatore di verbi e così siamo andati a esplorare il secondo risultato della ricerca alla pagina http://www.scuolaelettrica.it/quiz/media/classe2/italiano/coniugatore.php


Anche qui abbiamo inserito la forma verbale ma questa volta ci abbiamo messo impegniarsi con la i.  Il risultato che abbiamo ottenuto è stato questo:


In tutti i modi e in tutti i tempi, il verbo era coniugato con la i e la prima persona plurale del presente indicativo ne aveva addirittura due! Ma la cosa ci sembrava molto strana.
Siamo ritornati su Google e invece di un coniugatore di verbi abbiamo cercato un correttore di verbi. Sono comparsi molti risultati. Abbiamo cliccato sul primo: http://www.scuolaelettrica.it/correttore/correttorea.php e abbiamo inserito la voce Impegnarsi.


Abbiamo cliccato su corregga la descrizione. Il risultato di controllo era che non c’era nessun errore ortografico. Impegnarsi era una forma corretta.


Poi abbiamo provato a inserire impegniarsi e in questo caso:


Abbiamo utilizzato lo stesso procedimento per ci impegniamo e ci impegnamo. Le risposte corrette: impegnarsi/ci impegniamo.
Abbiamo utilizzato un coniugatore dei verbi e un correttore dei verbi. Abbiamo cercato anche un verbiario.
Ne abbiamo trovato uno a questo indirizzo http://www.archivium.biz/index.php. E’ un sito utilissimo! 


I dubbi grammaticali si possono risolvere facilmente attraverso gli strumenti digitali che abbiamo utilizzato. In alternativa avremmo potuto utilizzare il controllo ortografia e grammatica (strumenti Word) o il dizionario ma abbiamo fatto finta di non saperlo.
CIVI'