lunedì 30 gennaio 2012

VOGLIO FARE IL PROF


Seconda media.
Genitori e docenti. Un dialogo sempre aperto. La mamma di F. mi dice che il figlio da grande vuol fare l’insegnante.

F. dice la sua.
Il mio sogno è diventare professore di lettere. Sembrerà una cosa strana, ma è così che la penso.
Mi piace il metodo che usano i miei insegnanti ma vorrei inventarne uno nuovo, completamente mio.
Amo molto la lettura perché mi trasmette tranquillità ed emozioni. Amo leggere e sentir leggere perché mi immedesimo nel personaggio e mi faccio coinvolgere dalla storia.
Vorrei diventare un insegnante giusto e comprensivo perché i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati ed aiutati quando sono in difficoltà.
E da insegnante eviterei la competizione tra i miei alunni, quella competizione che porta alcuni a considerarsi migliori degli altri. Questa cosa non la sopporterei, perché penso che alcuni ragazzi hanno delle capacità che non sanno sempre mettere in atto.
Riguardo le valutazioni negative, le eviterei. E se proprio dovessi assegnare un cattivo voto, ne spiegherei il motivo e non farei prediche inutili.
Vorrei che tutta la classe capisse approfonditamente la materia, nessuno escluso.
In definitiva, vorrei diventare insegnante di lettere per far capire ai miei futuri alunni che l’italiano, e soprattutto la grammatica, sono materie fondamentali per acquisire maggiori competenze in fatto di istruzione e cultura. In caso contrario, ci rimarrebbero solo l’ignoranza e l’analfabetismo.
Ma non sono solo questi i motivi per cui da grande vorrei fare il professore. Vorrei comunicare il rispetto per gli altri e valori come l’amicizia, quella vera.
E vorrei anche che i miei alunni capissero che la scuola può aiutare a realizzare i sogni!

venerdì 27 gennaio 2012

GAM GAM GAM KI ELEKH




E' un pezzo del testo ebraico del Salmo 23 che le maestre ebree deportate nei campi di concentramento facevano cantare ai bambini.

Gam Gam Gam Ki Elekh
Be Be Ge Tzalmavet
Lo Lo Lo Ira Ra'
Ki Atta' Imadi' (2 volte)
Shivtekha Umishantecha
Hema Hema Inaktamuni'

Traduzione:

Anche se andassi
Per le valli più buie
Di nulla avrei paura
Perché tu sei al mio fianco.
Se tu sei al mio fianco
Il tuo bastone
Il tuo bastone mi dà sicurezza.

domenica 15 gennaio 2012

Vita nuova che amo - di Mariaserena

Vita nuova che amo

(dedicato a tutte voi, vite nuove, e vite che l'affetto rinnova)

una vita fresca come un frutto
















Vita nuova che amo
nelle piccole mani
irrequiete, afferranti
che  esplorando descrivono
un nuovo senso inedito
che la vita rinnova.

Amo gli occhi pensanti,
lievemente accigliati,
le sopracciglia alate
che attendono il volo
e scrutano, increspate,
in fiduciosa attesa.

Amo le gote lisce, 
pelle d’ambra rosata,
che difendi ostinato.

Amo la piccola perfezione
di persona compiuta
che s’avvia sgambettando
che si rialza, caduta,
che avaramente ride
ma al sonno s’abbandona
con dolcezza di nube
sulle mie braccia antiche
che solo tu rinnovi.

martedì 10 gennaio 2012

HORROR VACUI


Horror vacui significa paura del vuoto.

La domanda: E se non ci saranno i giochi, che cosa ci sarà?

Le risposte:
Ricky99 - Ci saranno la serietà e la noia.
Comar - Ci sarà la noia in tutto il mondo.
PazzoAnto - Ci sarebbero noia, tristezza e serietà.
Luca -Ci sarebbe la noia.
Viki 58 - Senza giochi il mondo sarebbe noioso
Emi - Se non ci saranno i giochi, ci sarà solamente noia e per le strade e nelle case non si sentiranno più le grida dei bambini felici
Roby :)) - Non ci sarebbe nulla, perché, grazie ai giochi, i bambini imparano. E i bambini si annoierebbero perché, oltre che studiare, non saprebbero cosa fare.
Vito 15 - O ci saranno giochi inventati da noi o non ci sarà il divertimento.
Virgi_18 - Senza i giochi ci sarebbe la noia e mancherebbe la fantasia.
Anco14 - Ci sarebbe la serietà, non riusciremmo a socializzare e non potremmo scaricare le nostre tensioni.
Rasha Ednebectidis - Non esisterebbe la fantasia.
Annarita - Senza il gioco non ci sarebbero più la fantasia e il divertimento.
Kisy - Senza gioco saremmo tutti seri e senza amici e, senza fantasia, ogni giorno sarebbe noioso.
Wolly - Senza i giochi ci sarà un mondo serio e noioso, senza divertimento; Non capiremmo niente della vita
Jackson - Se non ci fossero i giochi, non ci sarebbe la felicità.
COSTY - Da piccola spesso mi è capitato di giocare con la fantasia. Ricordo che adoravo giocare alla principessa: mi riempivo di collane, mi truccavo ed indossavo il mio vestito di Trilly, la fatina di Peter Pan. Davanti allo specchio recitavo la parte della strega di Biancaneve: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. E lo specchio rispondeva: “Sei tu, o mia regina!”. Questo gioco mi divertiva molto e la mia fantasia mi permetteva di volare nei luoghi, nei castelli, nel bosco, e di incontrare i personaggi della mia fiaba preferita. Adesso però le cose sono cambiate perché mi appassionano i giochi elettronici, le carte e la dama. È anche vero però che, dopo aver fatto due o tre partite, mi annoio da morire.
Se gioco fuori casa, invece, io non mi annoio mai. La scorsa estate, ad esempio, insieme ad alcuni amici, raggruppando molti oggetti che non usavamo più, abbiamo realizzato un mercatino dell’usato. Nonostante avessimo pochissima roba da vendere e pochissimi acquirenti, ci siamo divertiti un mondo. Mi rendo conto che ci si può divertire anche con poco.
Il tempo delle fiabe è finito anche se non è ancora finito il tempo dei sogni.

Come mi organizzo se la playstation non va, se ho finito i compiti, se gli amici non possono venire da me, se io non posso andare da loro, se non posso andare in palestra, fare danza, usare facebook o chattare su msn.. se, insomma, non posso fare tutte quelle cose che sono abituato/a a fare? Mi stendo sul divano e mi dispero aspettando che tutto ritorni come prima o invento un nuovo gioco, riordino i ricordi, organizzo un mercatino…?
Chi ha voglia di continuare l’elenco antinoia, antitristezza, antiserietà, antisolitudine?